giovedì 22 dicembre 2016

STEP 23_Albicocca "presa di pancia"

Trovare del selvaggio in un colore non sembra essere cosa semplice.
Ho scelto di riportare la seguente dichiarazione per dimostrare come un colore, un frutto quale l'albicocca possa essere un valido termine di paragone per conferire materialità a sentimenti, emozioni e stati d'animo. L'artista a cui sto facendo riferimento è Arshile Gorky. Egli nella sua vita aveva letto Freud, ma nelle sue dichiarazioni ha parlato della natura, vale a dire, il mondo esterno, e le sue risposte ad esso. In effetti, era molto più interessato alla natura che al suo inconscio. Quando Gorky ha descritto il proprio lavoro, ha parlato di quelle cose che, nella sua vita, più lo hanno colpito, dandogli lo spunto per creare nuove opere d'arte.
“I like the heat the tenderness the edible the lusciousness […] I like the wheatfields the plough the apricots the shape of apricots, those flirts of the sun. And bread above all.”
(Arshile Gorky, dichiarazione, Giugno 1942, Collezioni Archives, il Museo d'Arte Moderna.)




Sempre rimanendo nel misterioso mondo dell'inconscio, possiamo notare che, così come accade al colore verde, il quale viene accostato a sentimenti di speranza e invidia senza bisogno di inferenze logiche, anche il color albicocca (sebbene il lame sia meno immediato) può essere associato "di pancia" a concetti astratti come gioia e risate.
Ecco cosa si legge in The Secret Language of Color, di Inna Segal:

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